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 “Yin & Yang are One”

FAQ - Domande e risposte - parte III

 

Di seguito riportiamo le risposte ad alcune delle domande che più frequentemente ci sono state poste riguardo ad Inochi® da coloro che hanno frequentato i nostri seminari o da persone che pur non frequentando i seminari hanno utilizzato le tecniche e le metodologie descritte.

Per praticità abbiamo deciso di riassumerle in un’ unica “intervista” virtuale.

Speriamo esse siano esaustive di eventuali dubbi, ma se così non fosse non esitare a porci le tue domande personali. Faremo il possibile per risponderti.

Se hai una buona domanda scrivi a: [email protected]
Ti risponderemo al più presto!

 

 

Domande & Risposte

 

Nel Sistema Inochi si parla molto di connessioni e queste sono anche una pratica attiva…ma cos’è la connessione, in questo senso???
Come esseri umani spesso ci troviamo nella triste condizione di un guidatore di un autocisterna che trasporta benzina e che resta col serbatoio a secco. Sebbene abbia a disposizione centinaia di litri di benzina, il suo serbatoio è vuoto e per lui è impossibile accedere alla benzina del grande serbatoio disponibile, in misura virtualmente illimitata.

Il modo da noi utilizzato per accedere a queste risorse a noi disponibili, ma raramente utilizzabili, è quello che definiamo connessione; ovvero la nostra capacità d’entrare in uno stato Mentale (e spirituale) nel quale le nostre risorse individuali possono accedere alle infinite risorse dell’Intelligenza Universale, di quello che la scienza oggi definisce Ordine Implicito.

Molte volte nelle dispense anziché la prima persona singolare usate la prima persona plurale (es.:…noi del Sistema Inochi…). Qual’ è il motivo di questa formulazione? Si tratta di una specie di Plurale Majestatis?
Ha ha ha! No di certo! Il fatto puro e semplice è che il lavoro che NOI proponiamo è frutto di una sinergia di forze che non possono onestamente essere attribuite ad un singolo, tanto meno al sottoscritto (Maurizio Battistella).

Naturalmente ci sono state (e continuano ad esserci) potenti forze invisibili che spronano alla continuazione ed al completamento del “corpus” di Inochi. E’ anche soprattutto però vero che nel corso della messa a punto del sistema molteplici persone hanno prestato il loro inestimabile aiuto alla realizzazione della presente opera. Senza citare nomi e cognomi basti dire che qualcuno ha aiutato nell’ organizzazione (Sonia) qualcun altro nella trascrizione (Nanna), , altri nella revisione dei testi e nella impaginazione degli stessi (Fabrizia), qualcuno nel creare il sito web (Alex)…e via dicendo. Altri hanno aiutato in modo meno evidente, ma non per questo meno prezioso.

Persone di grande talento si sono raggruppate spontaneamente per offrire il loro aiuto nella creazione di quello che è un sistema dotato, in realtà, di vita propria. Citare tutti coloro che hanno collaborato sarebbe troppo lungo, ma di certo si può dire che si tratta di un sacco di persone.

Ci sono poi le persone che in un modo o nell’altro hanno fatto da  “Beta Testers”  (specie di cavie da laboratorio J) nel corso degli anni per la verifica dell’efficacia delle procedure e delle apparecchiature. Quanto appena esposto dovrebbe spiegare in maniera piuttosto chiara il perché lo scrivente, che è anche redattore dei manuali, scrive spesso al plurale. “Noi” è infatti molto più vicino alla realtà di “Io” ed è molto più rispettoso del fatto che “io” sono solo il portatore di un messaggio, non il suo possessore assoluto.

Alcune delle persone che hanno utilizzato le tecniche del presente manuale hanno ottenuto risultati prodigiosi….
Certo! Anche la sola semplice conoscenza della tecnica del “Guanto Anestetico” vale la pena di frequentare tutto il corso. E le altre tecniche riportate funzionano molto bene, sia per il nostro benessere fisico che per il nostro equilibrio generale. Comunque, al di la del risultato pratico e visibile, la pura pratica di entrare in connessione è già di per se sufficiente ad apportare un enorme beneficio al nostro sistema energetico e, se posso usare questo termine, al nostro Spirito.

In ogni caso è bene sottolineare che nel Sistema Inochi non ci prefiggiamo tanto il raggiungimento di mète secondarie quanto l’acquisizione di una maggior consapevolezza di chi siamo e dove andiamo.

Qual è allora lo scopo di tutte le tecniche apprese?
Quelle riguardano principalmente il “come” facciamo ad arrivarci. Sono cioè uno strumento da utilizzare per il raggiungimento della nostra destinazione e non la destinazione stessa.

E’ facile fare confusione fra le due cose….
Assolutamente si. Ma è anche facile fare chiarezza. Le tecniche e le metodologie sono gli strumenti. Esse, come certe conoscenze, determinano un certo “potere” che possiamo esercitare sule nostre vite. E’ facile restare affascinati dalle meraviglie che possono produrre…ma questa fascinazione può distoglierci dalla mèta reale, dall’essenza di ciò che nel Sistema vogliamo perseguire.

E che sarebbe?
L’Amore.

In che senso?
Nel senso mistico del termine, non di certo in quello romantico o personale, troppo incerto nella sua definizione. Che lo realizziamo o no l’Amore è la forza motrice delle nostre vite e della vita cosmica più in generale. Emana da quello che possiamo definire “Dio” o “La Sorgente” e Crea, Sostiene e Distrugge gli universi manifesti.
Tutte le tecniche che proponiamo servono a portare nelle nostre vite le capacità creative, la consapevolezza e la possibilità di sperimentare personalmente e quindi esprimere tale realtà, la realtà che l’ Universo e la vita sono una manifestazione di Amore.

E d’altra parte cosa sarebbe la nostra esistenza senza la vibrazione dell’Amore? Se anche fossimo ricchi, famosi ed amati da tutti, cosa sarebbe la nostra vita se noi non fossimo capaci di provare Amore per noi stessi e per altri? Come disse S.Paolo nella sua lettera ai Corinti…

Se avessi l’ eloquenza degli uomini  o degli angeli,
ma parlassi senza amore,
sarei come un gong che rimbomba o un cimbalo che tintinna.
Se avessi il dono della profezia,
se capissi tutti i misteri e conoscessi tutte le cose
e se avessi la fede da muovere le montagne,
ma non avessi l’ amore, non sarei che un niente…

Se è vero che “La Sorgente”  Crea, Sostiene e Distrugge gli universi manifesti, sembra curioso che ci possa essere Amore anche nel processo di distruzione.
C’è amore in ogni cosa che esiste o si manifesta, in ultima analisi. Il processo di creazione, mantenimento e distruzione è l’illusione di un divenire che presuppone una percezione temporale e lineare del tempo. Tale linearità in realtà non esiste.

Non stiamo azzardando un po’ troppo forse, con queste speculazioni mistico filosofiche?
Non è certo il sistema Inochi che le ha postulate. Sono realtà conosciute in ambito scientifico da quasi cent’anni. Da Einstein a tutta la Fisica Quantistica a lui successiva e fino ai giorni nostri questi presupposti sono stati conosciuti ed accettati.

Naturalmente essi sono patrimonio dell’umanità sin dai tempi più antichi e sono rintracciabili negli insegnamenti iniziatici di ogni luogo del pianeta, dai testi sacri Indù  agli insegnamenti esoterici dei Guerrieri Giaguaro Aztechi.

E per tornare al processo di Distruzione ed all’amore in esso nascosto?
Prima di tutto non è affatto nascosto ma solo più difficilmente percepibile. Lo stesso processo di creazione/mantenimento/distruzione avviene in ogni sistema vivente conosciuto. E’il ciclo del sole che attraversa il cielo. E’ il ciclo della nostra vita umana, dove nasciamo, viviamo e moriamo.

Beh, non è poi così visibile l’Amore nella morte dell’individuo….
Non è visibile perché le persone generalmente non hanno la più pallida idea di ciò che le attende dall’altra parte.

E che sarebbe?
Ancora più Amore e più Luce…
Okay, questi concetti non sono discutibili in quanto non dimostrabili…
Infatti. Me ne dispiace ma così è. Sin dai tempi più antichi tutte le scuole iniziatiche hanno sottolineato che per “vedere” bisogna prima credere…

Passiamo allora ad altro. Contrariamente a quanto precedentemente detto alcune persone trovano che in certi casi le tecniche non producono i risultati sperati. Ci sono dei motivi spiegabili?
In gran quantità. Prima di tutto ribadiamo che niente funziona sempre. Le variabili che determinano il successo di una tecnica sono molteplici.

Esse riguardano per esempio la qualità della tecnica, la correttezza nella sua applicazione, il livello di consapevolezza del praticante, le energie esterne e la loro potenza (sia in positivo che in negativo) e non ultimo il “progetto di vita” che l’individuo ha predisposto per sé stesso in una fase pre-incarnazione; in altri termini la sua Missione ed il suo Destino.

Questo per citare solo le variabili principali che possono far sì che si abbia o meno successo nell’apportare dei cambiamenti alla nostra vita, includendo il benessere fisico fra questi.

Possiamo analizzare alcuni di questi punti?
Certamente!
La “qualità della tecnica” indica semplicemente che al fine di ottenere risultati tangibili dobbiamo applicare la tecnica giusta e tale tecnica deve essere efficace. In realtà si rata di due variabili, e non di una.

Correttezza di applicazione significa che la tecnica deve essere praticata secondo delle linee guida precise, altrimenti diventa qualcos’altro e non più ciò che era presupposta essere. Nel migliore dei casi diventa un’altra tecnica, nel peggiore un pasticcio colossale.
Il livello di consapevolezza del praticante è un altro dei fattori che determinano il nostro successo o insuccesso nel perseguire dei risultati. Ogni problematica è compatibile solo con un certo livello di consapevolezza. Quindi se il livello cambia la problematica sparirà, ammesso che gli altri fattori siano congruenti con questa possibilità.

Le energie esterne e la loro potenza (sia in positivo che in negativo) sono un altro fattore da considerare. Con energie esterne intendiamo tutto ciò che fisicamente o energeticamente agisce su di noi. Quindi ciò che mangiamo, l’aria che respiriamo, le onde elettromagnetiche ed anche i calci nel sedere che periodicamente quelli che nello Shintoismo vengono definiti “esseri di luce” ci tirano amorevolmente per farci evolvere.

Il “progetto di vita” che l’individuo ha predisposto per sé stesso in una fase pre-incarnazione infine determina in larga misura ciò che è per noi possibile e ciò che non lo è. In realtà determina anche ciò che è per noi “giusto” o meno. Il progetto di vita è ciò che in ultima analisi determina la struttura di Missione e Destino.
Ovviamente entrambi sono congiunti a quello che viene definito Karma, ovvero l’effetto della legge per cui delle energie messe in moto prima o dopo manifesteranno il loro effetto di ritorno.

Missione e Destino sono due delle espressioni concrete del nostro progetto di vita e determinano, in alcuni casi, limitazioni anche fisiche importanti.
Se ad esempio una persona dovesse perdere un braccio in un incidente stradale, il sistema Inochi non glielo farà ricrescere. Non al momento attuale, per lo meno.
Altre volte perché il cambiamento possa accadere è necessario che un determinato allineamento spazio-temporale si realizzi.

Ad esempio?
Ad esempio per trovare il nostro lavoro “perfetto” o la nostra “anima gemella” è necessario che tali fattori siano disponibili. Spesso è necessario sviluppare l’antica arte della pazienza  fintanto che le condizioni necessarie possono manifestarsi.

Sembra che Missione e Destino siano molto più importanti delle singole tecniche utilizzate nel Sistema Inochi…
Ed in effetti lo sono, anche se senza un corretto approccio tecnico e teorico è piuttosto difficile che l’individuo riesca ad identificare tutti i fattori che determinano il corso della sua esistenza e danno alla stessa un senso compiuto.

Oltre alla nostra Missione ed al nostro Destino abbiamo ad esempio anche i nostri Talenti (le nostre doti naturali, i nostri “doni” per così dire), le nostre Lezioni personali, la nostra Identità (come ci poniamo verso il mondo esterno), le nostre Risorse e le nostre Necessità.  Questo solo per citare alcuni dei principali fattori della nostra esistenza. Non gli unici, comunque.

Una volta compresi questi fattori la nostra vita diventa più felice?
Definire cosa sia la felicità è un compito arduo ma direi che maggiore è il nostro allineamento con la nostra Missione e con il nostro vero Spirito e maggior felicità entra nella nostra esistenza.
Comunque, nel comprendere ed accettare la propria Missione generalmente si perde gran parte dell’interesse che le persone comuni nutrono verso una vita felice.

E a cosa si mira, allora?
Ad una vita densa di significato…


Sommario:
    • FAQ - Domande e risposte
    • FAQ - Domande e risposte - parte II
    • FAQ - Domande e risposte - parte III